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Il Toro

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Vi siete mai guardati, quando vi tagliate, di che colore è il vostro sangue ? Rosso ? No quello è quanto genericamente viene detto ma in realtà è granata: quindi volente o nolente, nelle vostre vene scorre ... sangue granata.
L'unica differenza è che io lo esterno a tutti, mentre voi ... beh mi dispiace per voi.
Ma se volete entrare nel mio mondo siete i benvenuti.



Innanzitutto una citazione di Dennis R. Little :
"Il mondo è pieno di splendidi colori, non è forse un peccato ridurlo al bianco e nero?"
E ora incomincerete a dire che sono uno sfegatato torinista che non sopporta la göba, invece sono uno sportivo e so riconoscere i meriti degli altri, qualunque squadra essa sia.
Il Toro è uno stile di vita, un approccio alle difficoltà, al dolore, ma anche alle piccole felicità che altri non sanno apprezzare. Io dico sempre che per noi "perdere una partita ci rende indifferenti ma vincerla ci riempie di gioia, mentre per altri è esattamente il contrario", credo che il senso sia stato compreso facilmente in ogni modo l'assuefazione alle vittore non ti fa più provare emozioni ma la sconfitta fa male...
... ma non sono cose che ci riguardano.
Ma vuoi mettere, trovarti a vedere una partita come quella riprodotta qui accanto, quali sentimenti uno può provare ?
Certo l'esempio che ho riportato è alquanto eclatante, noi ci accontentiamo anche per molto meno ma .... se si tratta dell'altra squadra di Torino questo ha un significato particolare ....
Comunque non sono le sole soddisfazioni.
Come dimenticarsi dello scudetto del 1976, Io l'ho vissuto in prima persona, ma per questo magari ve lo racconterò poi, ora vi dico ancora qualcosa su di me.
Potevo essere juventino, quando ero piccolo e 'non ancora in grado di intendere e di volere', forse ci ho pure pensato su (ma la mia memoria l'ha cancellato), ma poi, andando dai nostri vicini di casa a vedere la televisione (a quei tempi erano ancora in pochi ad averla) ho incominciato a sentire da loro tutto l'amore che provavano per quella maglia e quella squadra che una decina di anni prima aveva terminato prematuramente il suo viaggio nella gloria, che tutto è venuto da sè, in automatico.

E ora posso dire con motivo di soddisfazione


                                              FORZA VECCHIO CUORE GRANATA


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Lo stadio e le partite

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Stadio Filadelfia (prima e unica vera "casa" del Toro e teatro delle gesta del Grande Torino) per vedere gli allenamenti e poi Stadio Comunale, Stadio delle Alpi ed infine ancora Comunale ma denominato Stadio Olimpico (e probabilmente in futuro Stadio Grande Torino) dopo il restyling fatto in occasione delle Olimpiadi Invernali del 2006. Questi sono gli stadi che ho frequentato, qui a Torino, per vedere le partite della Squadra del mio Cuore. Partite di Serie A, Serie B e nelle Coppe Europee.
Quante partite. Veramente tante !!!
Dalle prime, nel vecchio Comunale, in cui entravo gratis nell'ultimo quarto d'ora: ricordo che arrivavo molto prima, ascoltavo alla radio la trasmissione 'Tutto il calcio minuto per minuto' in trepida attesa dell'apertura delle porte.
Poi ci sono stati gli abbonamenti 'ridotti ai 16 anni'... diciamo che questa cosa l'ho potuta sfruttare anche l'anno dopo averli compiuti, in fondo i controlli non erano così fiscali era sufficiente avere qualcosa che attestasse la data di nascita, non necessariamente doveva essere un documento di identità, io ad esempio avevo sempre con me la mia tessera di atleta (ho fatto atletica leggera a quei tempi) ...
Passati quei tempi ovviamente gli abbonamenti sono stati a tariffa intera ma per vedere il Toro, non c'è prezzo.
Soprattutto l'anno dello scudetto (1976). Eh si che emozioni, quanta felicità !

E ovviamente non c'è solo quello, c'è la finale in Coppa Uefa (1992), le Coppa Italia (1971 e 1993, a dire il vero ci sarebbe anche quello del 1968 ma non l'ho vissuta)

   

Sono lontani i tempi è vero e chissà se potrò provare ancora quella soddisfazione. Ormai il calcio è cambiato. Ci sono troppi interessi e troppi soldi che girano e la passione passa in secondo piano.
E poi la Curva Maratona, allora veramente il "12° uomo in campo", l'immagine vera della passione quando il tifo era fatto "senza se e senza ma" ed ora invece ... mah, voglio credere che anche questo tornerà come un tempo, lontano dalle contestazioni e solo con la voglia di incoraggiare i giocatori in campo.
Comunque assaporiamo il nostro piccolo momento nella speranza di prenderci anche altre soddisfazioni.

 
Intanto visto che siamo tornati nella Serie che ci compete, mi auguro che ci si possa rimanere per lungo tempo e poi ... si torna alla stracittadina e lì ogni risultato può arrivare... anche se è da qualche annetto che manca la vittoria, diciamo dal 25 gennaio del 1995 (?!?). Certo che pareggi come quello del 14 ottobre 2001 hanno un valore come una vittoria ...  

Ritornando al cuore pulsante del tifo granata, riporto qui di seguito una parte della storia di quello che è stata la Curva Maratona (tratto e rielaborato da http://toraz.altervista.org/ dal testo "La storia del Torino", a cura di Bruno Perucca, Gianni Romeo e Bruno Colombero, ed. La Casa dello Sport)
  La Curva Maratona, quella che era a sinistra delle tribune dello stadio Comunale, quella che aveva alle spalle la sgraziata torre omonima stile anni Trenta, era il polmone, il cervello, il carnevale del tifo granata.
Mezzo stadio poteva essere vuoto, ma la Curva Maratona è sempre stata piena: di grida e di colori. Era una tradizione ormai antica, via via approdata a livelli brasiliani (ben prima dell'arrivo di Junior). Alle spalle delle diciassettemila gole granata (tale era la capienza delle curve del Comunale) c'è sempre stato il lavoro di un gruppo di coreografi del calcio. Ecco il racconto di come è nata "la curva più bella del mondo".
E' nel 1973 che si pensò si sensibilizzare la tifoseria granata valorizzando rapporti di solidarietà umana. Proposi al Club Grande Torino di organizzare un'asta di quadri firmati da (...) Serafino Geninetti devolvendone il ricavato a "Specchio dei Tempi" che aveva lanciato un appello ai lettori per recepire fondi, allo scopo di acquistare un polmone d'acciaio.
(...) L'iniziativa ebbe molto successo ed il ricavato (due milioni) venne interamente versato a "La Stampa". Dopo quella sera ci trovammo impegnati nell'organizzare qualcosa di speciale per incitare la nostra squadra che affrontava la Juventus.  
 la Maratona negli anni 80 ...
 
  Decidemmo di circondare metà recinto dello Stadio Comunale con festoni di carta crespa granata legati fra loro con nodi di tulle, granata pure loro. Fummo derisi da alcuni Club della nostra stessa fede (Ultras, Fedelissimi, ecc..), ma la domenica successiva ripetemmo l'esperimento allargando a tutto il perimetro di gioco, aggiungendo all'iniziativa il primo sacco di coriandoli che, all'annuncio della nostra formazione, gettavamo sugli spettatori della Curva Maratona.
Era il 1973: tutto è cominciato con dei festoni di cartapesta e dei coriandoli.
Durante la stagione 1975-76 (quella dell'ultimo scudetto) ogni domenica aumentava il quantitativo di coriandoli e mazzetti: la domenica del derby i coriandoli furono gettati addirittura dal tetto della tribuna centrale.
Le iniziative si moltiplicarono e divennero sempre più articolate e goliardiche: per la vittoria dello scudetto la città fu tappezzata da 5000 scudetti, furono, più avanti, invitate tre bande musicali e tre gruppi di majorettes, nel '76-'77 venne disegnato per un derby un enorme water (3 metri per 3) con attorno gambe e mani di un giocatore (guardacaso bianconero) che ci si aggrappava per non cascarci dentro. "Questa è la vostra sede naturale" era la scritta che l'accompagnava! Seguirono 3000 croci bianconere, dodici finocchi di polistirolo alti 3 metri ciascuno, 3 quintali di finocchi veri lanciati in campo, ecc...
 ... e la Maratona ai giorni nostri
 
Per Toro-Juve dell'82-83 apparve il primo toro su telo alto 9 metri, ma la grande sorpresa fu per il derby 1983-84: un lenzuolone di 100 metri per 14, progettato per essere mosso da un complicatissimo congegno di corde. Sfortuna volle che la domenica del derby si mise a piovere ed il congegno non poteva funzionare. Per alzarlo, in quelle condizioni, ci volevamo almeno 150 ragazzi che lo tenessero sollevato da terra nei dieci minuti d'esposizione.
Così fu: issammo lo striscione, tutto la stadio ammutolì, quindi esplose un applauso generale (credo quasi generale, visto che si trattava di un derby...).
Più avanti lo striscione diventa di 160 metri per 28, con al centro un Toro rampante di 20 metri per 28 e sopra una scritta, "Alè Toro" 5 metri per 4, campeggia al centro della curva veleggiando libero nell'aria.
 

A questo aggiungo anche una definizione della Maratona vista da 'dentro' e vista da 'fuori' tratta da "Maratona affare di cuori”, volume edito dal Toro Club Melfi e scritto dal giornalista Franco Ossola.
"La curva del Torino, meglio, del Toro. La curva dei tifosi del Toro. Sotto certi versi, il Toro.
Più bello e emozionante, per me, viverla da fuori che da dentro. Più commovente goderne i palpiti con occhio esterno che non starsene immersi dentro.
Dentro, le sensazioni sono diverse. Dentro, non sei tanti, ma uno solo. Dentro, non sei una voce per il Toro, sei la voce del Toro. Dentro, non sei tu a soffrire, a gioire, a godere, ma la curva intera, in un afflato monolitico, un’ondata di vitalità e passione che non distingue i singoli, ma è una marea, una montagna, un blocco di unici intenti che sono uno e basta. Dentro, la bandiera non è la tua bandiera, come la sciarpa aperta, le braccia alte, non è la tua sciarpa, tutte, insieme,sono la “bandiera”, “la sciarpa”. Dentro, sei la Maratona, sei il tifo del Toro, basta.
Fuori è diverso. Da fuori, l’occhio corre sul fremito della gioia che scuote gli immensi bandieroni, onde granata che sussultano nel mare della felicità tifosa. Da fuori, l’occhio riesce a distendersi con la meditata osservazione di chi contempla e ci sono giorni in cui la Maratona è spettacolo puro, godimento estetico senza remore. Da fuori la graniticità del blocco, che è la stimmata del viverla da dentro, non si sfalda, ma lascia anche luogo al riconoscimento del particolare, di uno striscione anziché un altro, di ciascuno dei tanti singoli segni d’affetto che, uniti, fanno, sono la Maratona."

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Abbandonandomi al Sentimentalismo

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Inizio ovviamente con il Grande Torino e con la poesia Me Grand Turin del famoso giornalista e scrittore Giovanni Arpino...
Russ cume 'l sang
fort cume 'l Barbera
veuj ricurdete adess, me grand Turin,
En cui ani 'd sagrin
unica e sula la tua blessa jera.

Vnisìu dal gnente, da guera e da fam,
carri bestiame, tessere, galera,
fratej mort en Russia e partigian,
famiìe spantià, sperduva ogni bandiera.

A jeru pover, livid, sbaruvà,
gnanca 'n sold 'n sla pel e per rusché
at duravi surié, brighè, preghè
fina a l'ultima gusa del to fià

Fumè a vuria dì na cica 'n quat,
per divertisse a duviu rii 'd poc,
per mangè a mangiavu fina i gat,
jeru gnun: i furb cume i fabioc.

Ma 'n fiur l'aviu e t'jeri ti, Turin,
tajà 'n tl'asel jera la tua bravura
giuventù nostra, che tuti i sagrin
purtavi via cunt tua facia dura.

Tua facia d'uveriè, me Valentin!,
me Castian, Riga, Loik, e cul pistin
'd Gabett, ca fasia vni tuti fol
cunt vint dribbling e poi jera già gol

Filadelfia! Ma chi sarà 'l vilan
a ciamelu 'n camp? Jera na cuna,
'd speranse, 'd vita, 'd rinasensa,
jera sugnè, crià, jera la luna,
jera la strà dla nostra chersensa.

T'las vinciù 'l mund
a vintani t'ses mort.
Me Turin grand
me Turin fort.
  
Questo è un filmato tratto dal sito del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata
 
... altro filmato tratto da Youtube ...
 
 

Continuo nelle sezioni successive lasciando parlare i documenti che ho raccolto, tramite internet, per ricordare gli eventi.
Gigi Meroni. Qui di seguito il sito a lui dedicato e la pagina su di lui da Wikipedia oltre a due filmati dal sito del Museo del Grande Torino
   

L'ultimo scudetto nel 1976. Qui puoi trovare gli articoli, tratti dall'archivio storico de "La Stampa", del giorno dopo la conquista dello scudetto.
 La rosa al completo ...

 ... e la squadra ufficiale

Un filmato che ricorda quel campionato

 ... e qui tutti i goals


Il Centenario e la partita giocata durante
il giorno commemorativo.
Una bellissima giornata di festa. 
 
     
   
 il filmato della giornata ...


 ... c'era anche Sauro Tomà

l'esultanza di Comotto dopo il goal e ... ci sono anche io



E per ultimo riporto anche la pagina del sito ufficiale del Torino FC dove, in modo sintetico, ci sono i passi salienti della storia del Toro.


Su di me > la Ferrari > il Cavallino

Il Cavallino

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Per rimanere nell'ambito della passione sportiva, ma questa volta nei motori, ecco la Ferrari di Maranello.
La Rossa: non ci discostiamo tanto nel colore, diciamo una tonalità differente dal granata...



Come si vede,  parlo di Formula 1, di quelle auto che sfrecciano nei circuiti, ed ora non solo più lì, oltre i 300 km/h. Ovviamente non mi limito a guardarla alla televisione e quando ho potuto sono stato anche a vederla dal vivo: tutta un'altra emozione partecipare ad un Gran Premio piuttosto che vederlo comodamente in poltrona. Da un lato c'è il rombo dei motori, le auto che sfrecciano davanti a te, ovviamente per un tratto ben delimitato, dipende da dove sei collocato, a casa puoi seguire l'intera gara e per tutto il circuito ma ... non è come viverla in prima persona !


 


Su di me > le Lattine di Birra > la Collezione

La Collezione di Lattine di Birra

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Dovessi descrivere la collezione in tre parole direi: colore, immagine e gioia

Colore perchè le lattine sono rappresentate da vari colori.

Immagine perchè non sono rappresentate solo da scritte, alcune hanno dei disegni oppure delle foto.

Gioia perchè ai colori si associano sempre sensazioni ed emozioni e guardandole tutte insieme, trasmettono un sentimento di allegria. 

Bene e ora, dopo questa premessa, vi dico che quanto vedete è il ricordo di tutta la mia collezione che attualmente giace dentro una certa quantità di scatole in attesa di trovare una giusta collocazione. Eh si proprio così anche perchè una collezione di più di 3000 lattine non è facile ricollocarla, è necessario un bel locale, direi una tavernetta, al fine di potersi godere la visione di tutti questi colori. Una collezione iniziata nel lontano 1978 e terminata all'incirca nel 1987, certo mai terminata nel vero senso della parola in quanto ad ogni estate le varie fabbriche di produzione di birra mettono sul mercato nuove lattine e quindi le acquisto, ma certo non è più come oltre vent'anni fa quando grazie anche all'iscrizione ad una associazione di collezionisti negli Stati Uniti, ho visto incrementare in modo esponenziale la collezione. Altri tempi, ora c'è internet e l'associazione ha anche un sito, ma allora era tutto fatto per corrispondenza e quindi con tempi piuttosto lunghi. Mio padre raccoglieva le lattine buttate in prossimità dello Stadio Comunale durante le partite ed io tramite una "lista di doppie" corrispondevo con i vari collezionisti di tutto il mondo, e poi alè via con i pacchi, spediti di quà e di là e ... ovviamente ricevuti, con somma gioia ed emozione durante l'apertura delle scatole...



Su di me > le Lattine di Birra > In Particolare

Qualche Immagine per Descrivere la Collezione

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Vorrei farti vedere tutte le lattine, ma capirai che sono un pò troppe, e allora permettimi comunque di fartene vedere alcune ...